martedì 9 dicembre 2008

AQUISGRANA A SAN CLAUDIO?


Aquisgrana a San Claudio,
ipotesi che cambierebbe la storia europea
e il futuro di tutta la Val di Chienti
SAN CLAUDIO - La suggestiva ipotesi che Aquisgrana non sia da localizzare ad Aachen, come vuole la tradizione, ma nell’alta Val di Chienti, dove si trova la splendida chiesa di San Claudio, è stata discussa, con una presenza straordinaria di pubblico, domenica 7 dicembre a Corridonia, in occasione della presentazione del volume “L’Europa di Carlo Magno nacque in Val di Chienti”. “L’Amministrazione Comunale non ha certo i titoli per prendere posizione su questa delicata questione” ha precisato l’avv. Massimo Cesca, assessore alla Cultura del comune di Corridonia. “Certamente – ha poi aggiunto – il valore storico-culturale di una scoperta di questo genere sarebbe enorme e avrebbe certamente delle importanti ricadute turistiche e quindi economiche per tutto il territorio della provincia di Macerata. Per questo va sostenuto e promosso il lavoro fino ad oggi profuso dal Prof Carnevali e dai sui collaboratori e va favorita la ricerca e a tal fine stiamo lavorando a un grande convegno scientifico, che si dovrebbe tenere tra Corridonia e Civitanova Marche entro il 2010, con studiosi di fama internazionale”. Alla presentazione è intervenuto anche il presidente della provincia di Macerata, Giulio Silenzi, che ha ribadito la sua convinzione che la vallata di San Claudio merita di essere certamente “tutelata”, magari attraverso la creazione di un “parco agrario attorno all’antica chiesa”. “Bisogna ragionare in questi termini – ha aggiunto – e non in termini di costruzioni, di capannoni industriali e di cose simili”. Il volume è stato scritto da Giovanni Carnevali, che da anni studia la questione, con l’aiuto di Giovanni Scoccianti e Marco Graziosi ed è distribuito in tutte le librerie della Regione. Che l’ipotesi portata avanti sia seria è dimostrato anche dall’intervento che Cosimo Semeraro, segretario del Comitato pontificio di scienze storiche della Santa Sede ha fatto nel corso della presentazione del libro a Civitanova, lo scorso 29 novembre. L’illustre storico ha infatti ribadito “con tutta la responsabilità del servizio che svolgo presso l’organismo storico della Santa Sede” i suoi sentimenti di “grande riconoscenza e di ammirevole soddisfazione per l’opera instancabile, pertinace e sempre più documentata di don Giovanni Carnevale in un’impresa di elaborazione storica dai connotati esemplari di correttezza metodologica e finissima capacità scientifica”.

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