Il problema dei Vigili Urbani
I cittadini si lamentano della mancata presenza dei Vigili Urbani nelle vie cittadine. Affermano che essi passano il loro tempo in ufficio senza controllare il traffico, i negozi, l’edilizia, gli extracomunitari, eccetera.
Le lamentele avrebbero una giustificazione se i nostri Vigili raggiungessero ciò che stabilisce la legge, cioè 1 vigile ogni 1.000 abitanti. Avendo raggiunto i 15.000 abitanti, dovremmo avere 15 vigili urbani, comandante compreso. Nel 1985 avevamo 12 vigili urbani. Ed avevano meno mansioni di oggi.
Oggi abbiamo solo 7 vigili urbani: il Comandante, 4 Ufficiali, 2 Agenti, 1 Agente Provvisorio.
Man mano che andavano in pensione, non venivano assunti nuovi Vigili Urbani.
Possiamo pretendere che i nostri 7 vigili facciano l’enorme mole di mansioni che spetta loro come Corpo?
Dovrebbero fare 25 ore annue di straordinario pagate. Non sappiamo quanto straordinario “a perdere” facciano.
Ferie: hanno in media 50 giorni di ferie da recuperare…
Dovrebbero fare attività esterne, ma sono oberati da attività amministrative interne all’ufficio che potrebbero, invece, essere svolte da personale civile. In effetti, sono impiegati civili con la pistola.
In una situazione simile anche un grosso organizzatore come il nostro Comandante deve alzare le braccia.
L’amministrazione comunale, insieme a quelle precedenti, ha scelto di potenziare con personale altri uffici, tipo l’ufficio tecnico, al posto della Polizia Municipale.
Ciò che come cittadini dobbiamo capire è la presente realtà di un Corpo controllore dell’”ordine” che in effetti può controllare in modo parziale, e in alcuni settori è assente, poiché non ha personale sufficiente. Cosa fare?
Dobbiamo collaborare con i nostri Vigili Urbani, come con i nostri Carabinieri, e supplire alla mancanza di quel personale con la nostra continua vigilanza del territorio. E’ un alto senso civile collaborare con le Forze dell’Ordine come controllori ed informatori. Ed è ciò che queste Forze chiedono al cittadino. Anche in forma anonima. Chiediamo, a nostra volta, che le Forze dell’Ordine siano pronte a ricevere il nostro aiuto.
24 giugno 2009 Giorgio Rapanelli
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