Una “sorprendente” ordinanza del Sindaco contro i cani
Signor Sindaco di Corridonia,
con una certa sorpresa abbiamo notato che agli imbocchi di una stradina di circa cento metri, che collega Via IV Novembre con via della Portarella, cioè dalla strada sotto le “murette” alla Carima, sono stati collocati due cartelli con il “divieto di introdurre cani”. La stradina in questione, su cui passano due-tre auto al giorno ed un numero limitato di pedoni domiciliati nei pressi, si presenta sterrata, con erbe e arbusti che vengono tagliati solo una volta all’anno, tanto per portare alla luce immondizie vecchie di lustri, buia di notte per alcuni pali della luce ancora non funzionanti, malgrado le promesse di tanto tempo fa dell’assessore Graziano Marini, priva della presenza di abitazioni civili, scuole, o cliniche sanitarie, è stata interdetta esattamente a sette cani abituali, più ad una “saltuaria” barboncina piena di argento vivo ed ad una cagnetta “sciolta” che, però, defeca solo all’inizio dello stradina, che è usata “saltuariamente” come gabinetto a cielo aperto pure da un bipede extracomunitario (ne fa fede l’ovatta che utilizza al posto della normale carta igienica).
Ora, Lei dovrebbe spiegare a noi proprietari dei cani sopra citati, come mai è stata emanata una così “sorprendente” ordinanza solo per impedire ai fedelissimi e veri amici dell’uomo di fare i loro bisogni e le loro “sgambate” in una zona che non riveste interesse sociale, educativo, sanitario e abitativo? Ciò, mentre altri cani condotti al guinzaglio dai loro padroni entrano nei giardini pubblici e vengono fatti defecare sul prato dove giocano i bambini? Ciò, quando altri cani condotti dai loro padroni possono passare in quel tratto di passeggiata sotto le mura, che il “deprecato” sindaco Sandro Giustozzi aveva fatto interdire, proprio a beneficio esclusivo dei soli cittadini e dei bambini che colà hanno il loro verde attrezzato?
Se crede che nella stradina incolta e sfasciata possa entrare un numero maggiore di cani di quei sette abituali più qualche altro di passaggio, mandi un vigile urbano a contare le “cacche” presenti sul terreno ricoperto dalle erbe, poiché provvedo personalmente e rimuovere dal selciato in cui passano i pedoni quelle lasciate dai miei e dagli altrui cani. Dal numero delle “cacche” rilevate dai Suoi inviati istituzionali, gli unici a fare fede, Lei può sapere se i cani sono solo sette, più qualcuno di passaggio, o ne sono trenta o quaranta, come qualche residente sostiene. E’ comunque una ordinanza “anomala”, poiché si è voluto colpire con una cannonata una prassi per la quale bastava richiamare i padroni dei cani all’uso della “paletta anti-cacca”. Come, ad esempio, sarebbe pure “anomalo” l’obbligo di sacrificare in casa, ad esempio, i gatti, che generalmente vagano nelle altrui proprietà, defecano nei giardini privati, fanno “pipì” nelle grate dei sistemi di riscaldamento delle auto, o “marcano” il territorio, eccetera.
C’è chi ha voluto vedere in questa ordinanza un “dispetto” nei miei confronti, un tempo Suo affezionato sostenitore ed oggi Suo affezionato oppositore. Non credo proprio che Lei, dal Suo alto “solio”, possa aver voluto colpire innocenti cittadini per colpirne uno che non può scardinare la Sua Giunta anomala fino a che verrà sostenuta da assessori di centrodestra che, come unico ”bottino”, portano mensilmente a casa 850 euro netti.
Io sono sempre rispettoso delle leggi e delle disposizione, fino a che queste non contrastano contro il buoncostume e la razionalità. Però, proprio con questa visione, da uomo libero, non intendo rispettare una disposizione, che, se l’avesse fatta un qualsiasi cittadino, non avrei esitato a definirla come una “idiozia” (seconda definizione dal Garzanti-I^ edizione marzo 1965). Nel caso dell’Istituzione questa disposizione scaturisce solo dalla “non esatta conoscenza della realtà della situazione”. Le chiedo, quindi, di fare le opportune verifiche non sulla base di psicotiche posizioni di residenti e di ritirare l’ordinanza, con rimozione dei cartelli suddetti.
Concludo, promettendo che io continuerò a portare i miei tre cagnetti nella stradina in questione, nelle ore che vanno generalmente dalle 6 alle 7 di mattina, tenendoli in zona per un tempo che va dalla mezz’ora ai tre quarti d’ora. Può mandare un vigile a controllare e a multarmi. A meno che non incarichi qualche spione del luogo alla funzione di controllore per rendere una testimonianza che riempirà di ridicolaggine la Sua Amministrazione.
Distinti saluti,
Corridonia, 15 giugno 2009
Giorgio Rapanelli
Per conoscenza:
ai capigruppo di Minoranza Sandro Giustozzi, Alberto Emiliani e Sandro Scipioni
al Circolo Montolmo
agli Organi di informazione
ai Proprietari dei cani
ad alcuni Cittadini
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